Progettare il disordine
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Urbanisti, privatizzazioni e sistemi di sorveglianza stanno assediando gli spazi pubblici urbani. Le nostre strade stanno diventando sempre più simili tra loro mentre la vita, il carattere e la diversità vengono espulsi dalle città. Che fare? È possibile concepire la sfera pubblica come uno spazio flessibile che si adatta ai tempi? Si può progettare il disordine. Cinquant’anni fa Richard Sennett scrisse la sua opera rivoluzionaria, Usi del disordine, in cui sosteneva che l’ideale di una città pianificata e ordinata fosse imperfetto, producendo un ambiente urbano fragile e restrittivo. Oggi torna sulla stessa idea e, insieme all’attivista e architetto Pablo Sendra, immagina il design e l’etica della “città aperta”, alternativa: una proposta provocatoria per una riorganizzazione del modo in cui pensiamo e progettiamo la vita nei contesti urbani. Quelle che gli autori chiamano “infrastrutture per il disordine” combinano architettura, politica, urbanistica e attivismo al fine di creare luoghi che alimentano piuttosto che soffocare, uniscono piuttosto che dividere, sono disposti al cambiamento piuttosto che bloccati nell’immobilismo. Questo testo è un manifesto radicale e trasformativo per il futuro delle città del XXI secolo.
Argital
Argital fu fondata a Milano nel 1979 dal dottor Giuseppe Ferraro e dalla sua amorevole compagna. Il sig. Pietro Bianchi, pioniere del naturale e fondatore della storica ditta Ki di Torino, diede un impulso decisivo per la sua nascita.

L’obiettivo di Argital era formulare cosmetici naturali a base di argilla verde ed erbe officinali per la bellezza ed il benessere.
In pochi anni Argital, grazie all’ innovazione, è diventata l’azienda di riferimento in Europa per la produzione di cosmetici naturali, senza conservanti. Argital è anche la prima azienda in assoluto ad avere ottenuto la certificazione Demeter per la cosmetica, quando ancora non esisteva né il disciplinare Demeter per la cosmetica né le certificazioni biologiche.
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