Quaderni d’arte italiana #5
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Il quinto numero della rivista riflette sul tema della ‘comunità’, ricostruendo un viaggio nelle comunità culturali, attivate spesso da artisti che appartengono all’ultimissima generazione e che, pur nelle differenze di ogni singolo territorio, sembrano rincorrere un’unità d’intenti che pone il valore della collaborazione e della condivisione come principio motore di una nuova vitalità. ‘Comunità’ è una delle parole che maggiormente hanno contraddistinto l’arte del XXI secolo. In realtà la connessione tra social practices e lavoro degli artisti affonda le proprie radici già negli anni Settanta in modo chiaro e articolato, specialmente nel mondo anglosassone. Con la nascita di una visione più globalista della Storia e l’attenzione verso gli importanti contributi di ogni nucleo della società – a partire da quelli che affrontano oggi una rilettura del passato coloniale dell’Occidente –, hanno iniziato a emergere percorsi artistici che sono usciti dal perimetro di concentramento dello ‘studio’ e sono andati a intrecciarsi al tessuto civile delle città.
Argital
Argital fu fondata a Milano nel 1979 dal dottor Giuseppe Ferraro e dalla sua amorevole compagna. Il sig. Pietro Bianchi, pioniere del naturale e fondatore della storica ditta Ki di Torino, diede un impulso decisivo per la sua nascita.

L’obiettivo di Argital era formulare cosmetici naturali a base di argilla verde ed erbe officinali per la bellezza ed il benessere.
In pochi anni Argital, grazie all’ innovazione, è diventata l’azienda di riferimento in Europa per la produzione di cosmetici naturali, senza conservanti. Argital è anche la prima azienda in assoluto ad avere ottenuto la certificazione Demeter per la cosmetica, quando ancora non esisteva né il disciplinare Demeter per la cosmetica né le certificazioni biologiche.
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