Marchi

Internoitaliano

Manifesto

Internoitaliano è un nuovo sistema di produzione e vendita di oggetti d’arredo ispirati al fare e al modo di abitare italiani ideato da Giulio Iacchetti. Internoitaliano ha un cuore pulsante costituito da un tessuto produttivo fatto di una rete di laboratori artigiani e aziende manifatturiere che incarnano l’eccellenza della capacità italiana di creare manufatti di altissima qualità. Internoitaliano è perciò una fabbrica diffusa. Gli oggetti di Internoitaliano godono di uno status particolare, sono oggetti felici, nati cioè da un’azione paritetica di un designer che li ha progettatie di un artigiano che li ha realizzati con passione.

Nel 2012 Giulio Iacchetti e Silvia Cortese danno vita a un progetto di fabbrica diffusa del design che ha il proprio cuore nel tessuto produttivo italiano e nella sua capacità di creare manufatti di altissima qualità. Lo chiamano Internoitaliano, perché l’idea è creare un catalogo di oggetti d’arredo ispirato al fare e al modo di abitare italiani e perché l’ambizione è disegnare tutto quello che può essere contenuto in un interno, superando le classiche distinzioni tipologiche e recuperando la migliore tradizione dell’architettura di interni italiana, dal modernismo in poi.
È un’avventura che ha un nome felice e un tempo giusto, che vede il crinale tra gli anni Zero e gli anni Dieci popolarsi di microesperienze autoproduttive di designer-azienda che iniziano a ridisegnare un paesaggio vitale, allegro, positivista ma, ora ne possiamo misurare gli esiti, anche effimeri, dove il rumore della coralità è più potente di quello delle singole esperienze che nascono e muoiono a ritmo alterno. Quindi è un esperimento altamente ideale quello di Silvia e Giulio, ma anche ostinatamente ambizioso, perché si prepara a combattere sul terreno non di uno ma di molti Golia, che hanno il nome dei marchi storici della tradizione italiana del design, ma anche della new wave europea che parimenti vede la fioritura di modelli protosovranisti di autoproduzione; il nome della distribuzione, quello della burocrazia che cinesizza la catena dei processi ma anche del mancato aggiornamento di quegli stessi processi che sono rimasti, nel bene, il cuore e il sapore italiano ma, nel male, il suo tempo che si stenta a trovare il modo di valorizzare e quindi monetizzare.
Qualcuno, di cui ci ricordiamo come un faro specialmente in questi tempi scuri, ha definito Internoitaliano un’utopia tascabile. Chi conosce Silvia e Giulio ha in mente un senso pratico di radicamento nella terra e al tempo stesso un’attitudine spirituale per la fede nelle cose che è alla base di tutto quello che esce dallo studio di Viale Tibaldi. E la generosità, intima e politica, di pensare che in più si è meglio è, e decidere quindi da subito di far nascere i progetti da un’azione paritetica di un designer che li ha progettati (oggi quindici designer) e di un artigiano (oggi una ventina) che li ha realizzati e che firma come co-autore questi oggetti a statuto speciale.
Beh, ce l’hanno fatta. In sei anni: Internoitaliano oltrepassa la soglia dell’esperimento editoriale e diventa un brand internazionale che partecipa alle fiere dei diversi settori che incrocia nella sua produzione, porta a catalogo più di 40 oggetti, è presente nei più importanti concept store del mondo, coinvolge e quindi promuove e quindi sostiene una rete di amici artigiani e oggi entra a pieno titolo nella storia del design come ritratto felice del meglio che è stato possibile combinare in questi anni donchisciotteschi.
Ma, per piacere, continuiamo a chiamarla utopia.

Testo di Chiara Alessi

Collage

Il progetto di identità di Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi per Internoitaliano, è un racconto fatto di collage.

Oggetti, storia, qualità, italianità vivono in uno spazio metafisico, assoluto, bianco, determinato solo da una traccia sottile in cui volutamente manca il riferimento a uno stile di vita pre-determinato.

Oggetti accompagnati da frammenti, parte del nostro paesaggio domestico, ovvero cose che “si vedono sempre e non si guardano” come diceva Michele Provinciali, maestro della grafica italiana.

Dal 2019 il marchio è entrato a far parte del gruppo ALIVAR, che ne porta avanti la collezione con lo stesso spirito originario. Internoitaliano si affianca così alle collezioni di arredo del gruppo, accomunate da una forte vocazione artigianale, dall’attenzione al dettaglio e da radici profonde nell’eccellenza manifatturiera toscana. È proprio in Toscana, infatti, che si trovano la produzione, lo stabilimento e lo showroom del marchio.

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